No more Boogie? "Niente mercato per Cousins, neanche la MLE"

Sic transit gloria Boogie. In un anno e mezzo, DeMarcus Cousins è passato dall'elitè dei lunghi NBA, con cifre assurde, la qualifica di All Star a New Orleans, ed una scadenza contrattuale che sembrava assicurargli il massimo salariale, al dimenticatoio. L'ex Kings, dopo aver sorpreso il mondo con la scelta di accettare l'eccezione da 5 milioni a Golden State, ha avuto una stagione tra alti e bassi: il ritorno dopo un anno dall'infortunio al tendine d'achille, le buone prestazioni in maglia Warriors, l'infotunio al quadricipite, il ritorno alle Finals, e delle prestazioni in chiaroscuro contro i Raptors. Ed ora? 

Ora, i dubbi sulla tenuta fisica di un giocatore tanto forte quanto difficilmente controllabile minano ogni proposta nei confronti dell'ex Pelicans, al punto che secondo Adrian Wojnarovski, Cousins non ha mercato, nemmeno con la Mid Level exception ottenuta lo scorso anno. Uno smacco clamoroso, per un giocatore che aveva rifiutato più di 20 milioni l'anno 12 mesi fa. La speranza per lui era di potersi accasare in una delle squadre più aggressive alla ricerca di Free Agent, come New York o i Lakers, in caso di fallimenti degli obiettivi di maggiore spicco (Irving, Durant, Leonard). Offerte da 10-13 milioni, lontane dal valore massimo dell'ex Kentucky, ma sicuramente offerte di livello. Neanche quelle: i Knicks hanno preferito puntare su Randle, Clippers e Lakers attendono, insieme ai Raptors, la decisione di Kawhi Leonard. 

La possibilità che Cousins rimanga a mani vuote è concreta: per evitarla, l'ex Sacramento ha cambiato agente, affidandosi a Jeff Schwartz della Excel Sports, lo stesso per dire di Harrison Barnes, uno al quale i contratti sostanziosi non sono certo mancati in carriera. Basterà?