NBA mock draft: dalla 6 alla 10, ecco le possibili scelte al primo round

Ieri abbiamo presentato in breve quelle che potrebbero essere le prime 5 scelte al prossimo draft della NBA. Ogni sito riporta il proprio ordine con la propria scheda dei giocatori ed una sommaria valutazione. Sulle prime 5 chiamate, però, il verdetto è comunque piuttosto unanime. Al primo posto, come abbiamo detto, verrà selezionato con ogni probabilità uno fra Karl-Anthony Towns e Jahlil Okafor, mentre l'altro finirà alla numero 2. Anche la posizione di D'Angelo Russel e Manuel Mudiay si trova spesso invertita ma nessun sito specializzato mette il congolese e l'ex Buckeyes più indietro della quarta chiamata.
Alla numero 5, noi abbiamo inserito il lettone Kristaps Przingis, ma in parecchi indicano anche Mario Hezonja in odore di Top-5. Il giocatore del Barcellona, proprio come successo a Dario Saric l'ano scorso, resterà in Europa per almeno un altro paio di stagioni e chiunque decida di sceglierlo potrà seguirne lo sviluppo fisico e tecnico da oltreoceano.
Combinando l'ordine indicato da Sports illustrated e quello di Draft Express, proseguiamo nella nostra elencazione:
6) Sacramento Kings - Willie Cauley-Stein: l'esperto lungo ex Kentucky può rappresentare un investimento sicuro per i giovani e rampanti Sacramento Kings. La posizione di centro è, al momento, saldamente occupata da un vero e proprio dominatore di questa lega: De Marcus Cousins, ma l'ex Wildcats può rappresentare un cambio eccellente e, in caso di mancato rinnovo di Boogie, anche una pedina importante su cui (nuovamente) ricostruire nei prossimi anni.
7) Denver Nuggets - Justise Winslow: poche chiamate appaiono scontate come quella di Justise da parte di Denver. Il freshman che nel corso dell'ultimo torneo NCAA è stato tra i grandi trascinatori dei Blue Devils al successo finale è da molti paragonato ad un James Harden ante litteram (quando ancora il fenomeno dei Rockets non aveva la barba per intenderci). In Colorado si ha un grande bisogno di punti e di giocatori all-around, in grado di fare più o meno tutto sul parquet e con una certa velocità di pensiero, cosa che l'ex Duke può assicurare sin da subito.
8) Detroit Pistons - Mario Hezonja: del croato del Barcellona sappiamo ormai vita morte e miracoli. E' un giocatore in grado di segnare (e tanto) e di occupare (anche nella NBA) almeno un paio di posizioni sia in attacco che in difesa. Mario deve però ancora crescere e maturare anche sotto il profilo caratteriale ed è molto probabile che decida di proseguire la propria avventura in Europa anche nell'immediato futuro.
9) Charlotte Hornets - Stanley Johnson: si, forse è un tantino esagerato, ma il primo paragone (soprattutto sotto un profilo fisico) che viene in mente pensando all'ex Arizona Wildcats è quello con Ron Artest (o Metta World Peace o Panda's Friend scegliete voi). Gli Hornets, che in quanto a scelte sbagliate potrebbero scrivere un manuale, vogliono assicurarsi un giocatore che possa dare il proprio contributo sui due lati del campo e che, all'occorrenza, sia anche in grado di colpire da 3. Nel suo unico anno di college Johnson ha chiuso con il 37% dall'arco, non certo un dato esaltante ma comunque assai migliore rispetto a quelle che erano le aspettative di molti scout NBA.
10) Miami Heat - Myles Turner: Non ci potrebbe essere scelta più calzante per gli Heat. Turner è lungo, dotato di un eccellente tempismo che gli consente di bloccare numerose conclusioni e, cosa ancora più importante, con un discreto tiro dalla distanza. Dopo aver raccolto più di quanto fosse lecito aspettarsi da Whiteside in una stagione di ricostruzione dopo l'esilio volontario del "Re", gli Heat hanno deciso di puntare forte sull'ex Longhorns, convinti che possa essere la vera steal of the draft.