Steven Adams, i liberi e i pugni nel basso ventre

La curiosa tecnica del giocatore dei Thunder.
30.07.2017 09:30 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Steven Adams, i liberi e i pugni nel basso ventre

E’ notorio che non tutti abbiano la stessa efficacia alla linea dei liberi, sebbene sia il movimento più semplice di tiro che possa capitare in partita. Proprio per questo è richiesta grande concentrazione, una meccanica competente e la cosiddetta muscle memory che permetta di compiere lo stesso movimento a ogni tiro, nonostante la stanchezza e nonostante le pressioni del momento della partita.

Quella che viene chiamata la “linea della carità” ha tantissime volte deciso le partite e un coach del tiro come Adam Filippi ce lo ha raccontato in diversi modi. Spesso è anche portatrice di tantissimi punti facili per i grandi tiratori che anche in serate difficili nel tiro dal campo trovano rifugio nella perfetta ripetizione meccanica dei liberi lucrando punti e vittorie per la propria squadra.
Chiaramente non sempre c’è molta carità in quella linea che in alcuni casi diventa un vero e proprio incubo soprattutto per i lunghi che si trovano a fare i conti con i propri demoni di una meccanica rivedibile e di un rilascio da vietare ai minori di 18 anni. Shaquille O’Neal potrebbe scrivere un trattato su come si sbagliano i liberi pur essendo il giocatore probabilmente più dominante della storia, ma ai giorni nostri ci sono le storie di Andre Drummond e DeAndre Jordan arrivati a non poter giocare alcuni sprazzi di partite per la deliberata scelta degli avversari di mandarli in lunetta con il classico “hack a someone”.

Steven Adams è un giocatore che non arriva ai picchi dei due citati, ma ha difficoltà pesantissime ai tiri liberi. Il suo gioco fisico lo porta a essere uno dei più duri della lega sotto le plance, ma a essere anche facilmente mandato in lunetta con il suo 61%. In questa estate sta sviluppando una nuova frontiera dell’allenamento ai liberi, infatti nell’assistente di OKC Darko Rajakovic trova il suo scudiero:Quando ritengo che stia tirando i liberi in modo inefficiente devo saltare fuori dal nulla e dargli un pugno nel basso ventre –dice il coach- Cerco di colpirlo meno volte possibile per la sua salute, ma lui mi chiede di farlo ogni qualvolta noto che o è inefficace o non sta raggiungendo sufficienti risultati”.
Conoscendo la durezza di Adams è possibile che anche Darko si faccia del male, ma magari questa tecnica fisicamente punitiva potrebbe essere sdoganata e migliorare le percentuali ai liberi di molti altri giocatori.
Poi ovviamente Adams vive in un mondo a parte e per questo ci piace molto raccontarne le gesta.