Penberthy su Gentile: "Il tiro sta migliorando, è un gran lavoratore"

Per i campioni veri non c’è mai fine al lavoro di perfezionamento, non ci sono vacanze lunghe, c’è divertimento e relax solo nei periodi concessi, ma si sfrutta l'offseason per migliorare, ritoccare i propri difetti e tornare più forti. Alessandro Gentile ha avuto diversi problemi al tiro dopo gl'infortuni in serie della scorsa stagione e l’obbligo era sistemare una meccanica più che sospetta.
Il capitano dell’Olimpia è andato assieme al fratello a casa di uno dei migliori tiratori passati per il nostro campionato: Mike Penberthy. Noi di Basketissimo lo abbiamo intervistato per farci raccontare tutto su questo workout ed anche sulle prospettive future del numero 5 biancorosso, anche a livello NBA.
- Ti ha contattato Alessandro per questo workout? Avevi mai lavorato con lui?
Mi ha contattato Andrea Fadini chiedendomi se avessi tempo per lavorare con Alessandro e ho accettato. Non lo conoscevo, non avevo mai lavorato con lui e non sapevo quale fosse la sua esigenza nello specifico.
- Secondo te cosa deve migliorare maggiormente?
Alessandro ha bisogno di: tecnica, ritmo, fiducia e competizione nel tiro. Quando ci saranno contemporaneamente questi elementi sarà un buon tiratore. Deve migliorare, ma ha tutto per farlo.
- Questo workout sarà isolato o pensi di fare altre sedute con lui durante la stagione?
Spero di poter lavorare con Alessandro per un paio d’anni. So di essere molto efficace nel mio lavoro, ma servono anni per diventare un grande tiratore, non basta un solo workout.
- Hai già potuto notare dei miglioramenti in questa prima settimana di lavoro con lui?
Alessandro è un grandissimo lavoratore e molto interessato a migliorare in ogni aspetto del suo gioco. Ha già fatto in una settimana notevoli miglioramenti, anche se non è ancora perfetto.
- Dopo la vittoria del campionato aveva espresso la voglia di diventare un giocatore NBA. Credi che possa esserlo o lo possa diventare?
Sono sicuro che Alessandro sia già ora un giocatore NBA. Io farò del mio meglio per farlo migliorare dove è carente e renderlo un giocatore migliore.
- Come vedi il suo presente e futuro nel tiro?
Il presente è inflazionato dal fatto che ha avuto tantissimi problemi fisici nella scorsa stagione che lo hanno fatto dubitare facendogli perdere confidenza in se stesso e nel suo movimento. Per un giocatore come lui i problemi fisici sono un grosso limite e averne avuti così tanti ha aggravato la cosa. Nonostante questo è un lottatore, sta lavorando sodo e si rialzerà da questo problema ritrovando molto presto la fiducia.
- Ora una domanda personale su di te: Cosa ti porti dentro dalla tua esperienza italiana?
Napoli era una squadra super e in continuo miglioramento. C’era un grande presidente come Maione, un bravissimo GM come Fadini e un allenatore preparatissimo come Mazzon. I giocatori erano di grande talento, la città appassionata e si mangiava benissimo. E’ stato un bellissimo periodo che ricordo con piacere.