Eurobasket 2017: le pagelle finali dell’Italia tra Tel Aviv e Istanbul

Datome capitano vero di un gruppo dove non ci sono bocciati, ma solo qualcuno da cui ci si attendeva qualcosa in più
15.09.2017 14:39 di Fabio Cavagnera Twitter:    vedi letture
Il gruppo azzurro
Il gruppo azzurro
© foto di Foto Fiba

Per la terza volta consecutiva, il cammino dell’Italia ad Eurobasket si è fermato ai quarti di finale. Un risultato comunque positivo per questo gruppo, che ha probabilmente raggiunto il risultato massimo possibile, viste le assenze e le difficoltà vicino a canestro. Diamo un ultimo sguardo a quanto fatto dagli azzurri, con le pagelle finali della rassegna continentale:

Hackett 6 - L’infortunio è un ricordo ed in difesa si fa sentire praticamente in tutte le occasioni in cui mette piede sul parquet. In attacco, invece, è apparso un po’ troppo timido attaccando poco il ferro e passando qualche conclusione di troppo.

Belinelli 6.5 - Il faro dell’attacco azzurro. Molto bene a Tel Aviv (esclusa la gara con la Germania) e contro la Finlandia, meriterebbe un voto più alto, se non giocasse la sua peggior partita contro la Serbia, quando i suoi tiri avrebbero potuto tenerci in partita.

Aradori 5.5 - Alterna buone partite ad altre meno positive. Non fa un brutto Europeo nel complesso, ci mancherebbe, ma ci si aspettava da lui un passo avanti, nelle occasioni in cui i compagni stavano facendo fatica al tiro, prendendosi qualche responsabilità in più.

Filloy 6.5 - La sorpresa dell’Eurobasket azzurro. Gioca come se fosse un veterano e non alla prima presenza in maglia azzurra, porta faccia tosta e freschezza. Pur calando un po’ alla distanza.

Biligha 6 - Porta energia vicino a canestro, dove gli azzurri soffrono maggiormente e lo fa anche lui quando si trova di fronte ’big man’ come Marjanovic. Ma sicuramente una prima esperienza positiva.

Melli 5.5 - Ha lavorato bene in difesa, in attacco ci si attendeva una maggiore intraprendenza. Un Europeo discreto, ma non è stato il Nicolò superlativo visto nell’ultimo anno di Eurolega con la maglia del Bamberg, quando è risultato uno dei migliori numeri 4 d’Europa. 

Cusin 6 - Richiamato in extremis, al posto di Cervi, il neo pivot di Milano ha risposto in maniera solida, spendendosi contro i lunghi avversari, pur non guardando mai il canestro. Qualche problema di troppo nel gestire i falli.

Cinciarini sv - Solo pochissimi minuti per il play milanese

Abass sv - Non è praticamente mai entrato, se non qualche secondo nelle partite già decise.

Baldi Rossi 6 - Arrivato mentre già stava pensando alla stagione con Trento, per via dell’infortunio di Pascolo, ha giocato poco, ma sempre con diligenza. Anche se, in alcune occasioni, la mancanza di esperienza a questo livello si è fatta sentire.

Burns 5.5 - Quel layup sbagliato contro la Lituania lo toglie dalle rotazioni e non gioca praticamente più a Tel Aviv. Viene buttato nella mischia nuovamente contro la Serbia, quando risponde discretamente, ma non può ovviamente essere la soluzione contro Marjanovic e soci. 

Datome 7 - Le tante preoccupazioni della preparazione, svaniscono appena si entra in campo a Tel Aviv. Il capitano porta l’esempio per tutto il torneo, sacrificandosi in difesa e trovando canestri importanti in attacco. E’ anche uno dei migliori nel quarto con la Serbia.

 

All. Messina 7 - Nonostante i problemi e le assenze, questa Italia ha sempre lottato ed ha avuto un’identità, seppur sia stata troppo legata al tiro da 3 punti. Alcuni piani partita (come quello su Markkanen contro la Finlandia) sono superlativi, di certo non può far magicamente crescere di peso e centimetri gli azzurri per la gara contro la Serbia...