Atlantic division: affare tra Raptors e Celtics, ma occhio a Philly

La preview dell'atlantic division
10.10.2017 17:02 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Atlantic division: affare tra Raptors e Celtics, ma occhio a Philly

Comincia il nostro viaggio all’interno delle preview NBA a una settimana estatta dall’inizio del campionato.
Oggi partiamo con l’Atlantic division.

Boston Celtics
Sono senza dubbio i favoriti numero uno come antagonisti dei Cleveland Cavaliers, ma non necessariamente per il titolo divisionale. Sembra un paradosso ma con un roster completamente rinnovato dalle basi, servirà probabilmente un periodo di adattamento per trovare gli spazi e i tempi tra Kyrie Irving (probabile maschio alfa) Gordon Hayward e Al Horford. Stevens non ha mai avuto a disposizione tutto questo talento ed è sempre stato bravissimo a tirare fuori grandi stagioni da squadre non così attrezzate. Anche lui ora si trova a fare i conti con una situazione nuova, di pressione e obbligo di vincere. Viste le prestazioni delle sue squadre è possibile che sia il primo ad adattarsi positivamente, ma non sempre i coach di grande mentalità sono riusciti poi ad avere risultati con in mano delle fuoriserie.
Si punta molto anche su Jayson Tatum che sarà un punto chiave alla luce delle rotazioni sensibilmente ridotte rispetto al passato, infatti lui e Brown saranno a dir poco fondamentali assieme a Marcus Smart. Probabilmente saranno pronti per davvero quando servirà, ma nella gara di costanza potrebbero avere problemi a tener testa ai Raptors.


Toronto Raptors
Siamo davanti all’ennesima edizione dei Raptors da: “vorrei ma non posso”. Contrariamente alle altre stelle sono rimaste sia DeRozan la scorsa stagione, sia Lowry e Ibaka in questa, ma si ha ancora una volta l’impressione che tutto ciò non basti ad essere competitivi per le finals.
L’addizione di CJ Miles regala un po’ di profondità in più, ma tutto passerà dalle prestazioni di Lowry e DeRozan con il primo che vorrà vendicarsi sulla mala sorte che lo ha escluso sul più bello nella scorsa stagione. E’ una squadra da regular season e per questo potrebbero anche finire davanti ai Celtics come record finale, ma l’impressione è che in una serie di playoffs faticherebbero a competere ancora una volta sia con i Cavs che con i Celtics e per forza di cose quindi non arrivare nemmeno alla finale di conference.


Philadelphia 76ers
Che sia davvero il momento?
I tifosi lo attendono da anni, ma l’anno scorso Simmons ha dovuto dare forfait come poi Embiid infrangendo il sogno, ma ora sono tutti sani a blocchi di partenza e con l’arrivo di Fultz, la presenza di Saric, ma soprattutto una coppia di esemplari veterani come JJ Redick e Amir Johnson, c’è da pensare che sia davvero venuto il momento di raccogliere le prime soddisfazioni dopo anni di oblio. Non è detto che questo basti a fare i playoffs, anche se il potenziale c’è, ma chiaramente l’obiettivo di Philly è arrivare pronta quando LeBron abdicherà definitivamente e allora arrivarci con un nucleo formato dalle giovani meraviglie di oggi, più mature e consapevoli, potrebbe essere davvero un bell’andare.


Brooklyn Nets
Da barzelletta della lega nella scorsa stagione, ci possono essere solo dei miglioramenti, ma è plausibile che con l’arrivo di D’Angelo Russell, Allen Crabbe e Tyler Zeller, assieme al progresso di Hollis-Jefferson e qualche darkhorse si possa pensare di vincere qualche partita in più. Il +34 inflitto nel derby ai Knicks conta poco, ma di certo Akinson sa il fatto suo ed è investito di una responsabilità riguardante il progetto Nets che li vedrà ancora in fondo alla classifica quest’anno, ma con la speranza di qualche mattoncino in più per il futuro…se solo la scelta dei Celtics ora ai Cavs fosse ancora bianconera…


New York Knicks
Salvate l’unicorno lettone. Era un passo obbligato lasciar partire Carmelo Anthony, molto meno portare a casa il poco derivante da Kanter e McDermott. Ora è la squadra di Porzingis, non ci sono dubbi ed è fisiologico fosse così, ma il cast di supporto rischia di diventare un palazzo troppo grande da costruire. La presa di Hardaway a quelle cifre è l’ennesimo errore di una dirigenza che già lo aveva in casa e che lo ha lasciato andare per riprenderlo a cifre folli.
Beasley porterà tutta la sua personalità, ma c’è grande hype su Ntilikina che dovrà essere il perno del rebuilding e a quanto si dice ha già fatto vedere lampi importanti.