Perchè tagliare e non cedere Josh Smith?

I Pistons hanno sfruttato le nuove regole tagliando un giocatore dall'alto stipendio, stupendo tutti.
23.12.2014 13:25 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Perchè tagliare e non cedere Josh Smith?
© foto di twitter

Il taglio di Josh Smith da parte dei Detroit Pistons è stato un fulmine a ciel sereno, perché sebbene la squadra non andasse bene, ci si poteva aspettare maggiormente una trade.
Van Gundy ha mostrato spesso la volontà di giocare con Drummond e Monroe insieme, quindi posto per Smith in ala forte (ruolo a lui più congeniale) non ce n'era. Questo lo obbligava a giocare da ala piccola con risultati davvero sconfortanti, perché quando era in campo assieme a Drummond, i Pistons venivano battuti dagli avversari per 12.3 punti su 100 possessi, mentre quando giocava con Monroe il distacco arrivava addirittura a 12.9. Se pensiamo che quando i due lunghi erano in campo insieme il disavanzo diminuiva a solo 1.8 punti, capiamo che per rendere avessero bisogno di un’ala piccola pericolosa dal perimetro, cosa che Smith sicuramente non è.
Tutti si chiedono quindi perché tagliarlo e non scambiarlo.
Gli unici a mostrare interesse verso il giocatore sono stati i Sacramento Kings che avevano offerto prima il pacchetto Thompson-Williams e poi quello Thompson-Landry, ma questo avrebbe comunque occupato spazio salariale con due stipendi minori inficiando la futura flessibilità..
Sfruttando il nuovo contratto collettivo i Pistons possono spalmare la rimanenza del contratto in essere con Smith su cinque anni, riducendo così i 13.5 milioni d’impatto che avrebbe avuto sul cap nei prossimi due, a solo 5.4 da qui al 2019-2020. Ovviamente potranno risparmiare un’ulteriore fetta del suo contratto nel caso una squadra dovesse firmarlo dai waivers.

In pole position per portarsi a casa il giocatore ci sono indubbiamente gli Houston Rockets dell’amico Dwight Howard. I texani hanno a disposizione un’eccezione salariale di due anni per permettersi di prendere il giocatore dandogli più del minimo  per un veterano della sua età. Sicuramente il giocatore vorrà scegliere una destinazione che gli possa permettere di lottare per i playoffs, ma soprattutto che possa incastrare le sue caratteristiche con quelle dei compagni. A Houston potrebbe giocare in coppia con Howard solo in caso di altri tre giocatori in campo con grande efficacia perimetrale. Sarebbe molto più a suo agio nel sostituire Howard vicino a canestro giocando in coppia con Jones o Motiejunas, dotati di un pericoloso tiro da fuori.
Altre soluzioni tecniche congeniali potrebbero essere i Miami Heat in coppia con Bosh e i Dallas Mavericks con Dirk Nowitzki (Cuban ha speso parole al miele per Smith ieri sera), ma per ora sono i Rockets a fare corsa di testa.
Sembra probabile che un altro giocatore importante (ancorchè in difficoltà di produttività), si sposti verso la Western Conference che ormai sta diventando il vero campionato NBA.