Saric "pagherà" di tasca sua per giocare ai Sixers

Sam Hinkie verrà ricordato come uno dei dirigenti più perdenti della storia, soprattutto perché ha avuto il coraggio di abbattere tutto quello che c'era ai Sixers con un Caterpillar al fine di uscire dalla mediocrità pagando anni da zimbello della lega. Quel momento sembra arrivato e ora davvero Phila può guardare al futuro pensando di poter competere e avere risultati, ma Sam se ne è andato.
Chi arriva per confermare ancora di più questa possibilità di competere è Dario Saric che farà parte ufficialmente del roster dei Sixers per la prossima stagione.
Come riportato per primo da David Pick, la clausola rescissoria del contratto che lega il croato all’Anadolu Efes è di un milione di Euro, ma per le leggi che regolamentano il CBA una squadra NBA, che deve obbligatoriamente mettere sotto contratto una sua scelta entro tre anni per averne l’esclusiva, non potrà versare più di 650.000 dollari nelle casse dei turchi.
Questo significa che i restanti 500.000 euro malcontati dovranno arrivare dalle casse del giocatore direttamente che pagherebbe per andare a giocare in una squadra da dieci vittorie.
Capire il perché venga fatta una simile mossa è abbastanza facile, visto che finanziariamente il suo contratto avrà una remunerazione molto migliore di qualsiasi altro percepibile in Europa.
Inoltre il fatto di aver aspettato due anni a fare il salto, pone Saric nella situazione di avere lo “scale amount” del suo contratto in crescita e quindi dal momento della firma partirà il suo triennale da matricola che avrà lo standard del 120% in più rispetto alla base come previsto dalla tabella per una dodicesima scelta.
Si è parlato molto della possibilità che restasse un altro anno in Europa per monetizzare ancora di più sull’innalzamento, ma le regole dell’attuale contratto collettivo prevedono che i Sixers non potrebbero comunque offrire un dollaro in più del rookie scale previsto per il 2017, mantenendo comunque l’esclusiva sui diritti del giocatore e quindi avendo molto leverage sulle eventuali contrattazioni. In sostanza ritardare di un anno l’arrivo in NBA porterebbe semplicemente a prolungare di un anno la sua free agency.
Con le discussioni sul CBA in corso e che potrebbero anche non avere una rapida conclusione, Saric ha preferito chiudere prima e con maggiore sicurezza la faccenda permettendo anche ai Sixers di poterlo firmare a un prezzo minore per le prossime quattro stagioni.
Diciamo una win-win situation che rende ancor di più i Sixers una squadra da seguire nella prossima stagione.