Warriors schiacciasassi, ma Cavs irriconoscibili

Brutta prestazione di James e compagni, fenomenali Warriors, però.
17.01.2017 18:45 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Warriors schiacciasassi, ma Cavs irriconoscibili

Dopo lo scontro natalizio e una carrellata di emozioni che potevano bastare per una regular season piuttosto avara d’incertezza, tutti erano pronti per il secondo rematch della scorsa finale tra Warriors e Cavs.

Il Blue Monday, caso vuole, coincide con il Martin Luther King day, dove negli Stati uniti si festeggia e si dedica la giornata ai propri interessi. Gli unici a festeggiare sono stati Curry e compagni che hanno vinto una partita praticamente mai in discussione e dominata ancora dal riscaldamento.
Come ha riportato il nostro Sergio direttamente dalla Oracle Arena, i Cavs sono sembrati spenti e demotivati sin dalle prime battue, con palle perse in successione e giocate di inspiegabile leggerezza.
LeBron ha giocato una bruttissima partita da -32 di Plus Minus, ovvero il dato peggiore di carriera che ha battuto il suo vecchio record siglato sempre con gli Warriors.
James è ricordato in questo match più per il colpo subito da Draymond Green che ha portato al flagrant foul di tipo uno comminato all’ala dei che ormai viene vivisezionato a ogni intervento dubbio portandosi dietro la solita nomea di piantagrane: “La sua spalla ha colpito il mio volto –dice LBJ- ma sto bene, sono un giocatore di football”. La risposta di Green arriva nel post partita: “Non mi sembrava un contatto vizioso, ma ormai questa è una rivalità, che LeBron voglia ammetterlo o no”.

Sulla partita in sé c’è veramente poco da dire perché se i Warriors mettono a segno 25 assist in un primo tempo da 78 punti, non ci sono froza competenti. Nella famosa gara 7 avevano chiuso a 89 punti, ma che fosse una gara diversa lo si è capito da come Curry ha approcciato la partita: “Sono contento che Steph abbia preso 20 tiri –dice Thompson- Quando lui è aggressivo e coinvolto noi voliamo” ed effettivamente dopo gli approfondimenti che avevano fatto capire quanto i Cavs avessero trovato un antidoto al bi-MVP, il #30 ha risposto portando i suoi non solo alla vittoria ma a un vero e proprio dominio, al cospetto di una squadra dei Cavs, decimata e con problemi fisici in molti degli uomini chiave.