Eurolega: l’Olimpia è senza energie, il Barcellona scappa e domina

Due partite in tre giorni, giocando in nove, sono troppe anche per la superlativa Olimpia Milano dell’avvio della stagione. I campioni d’Italia, alla decima trasferta stagionale (Supercoppa compresa) cadono per la prima volta lontano dal Forum, superati nettamente (90-80) dal Barcellona. Solamente il primo quarto è equilibrato, anzi comandato dall’AX, poi il 14-0 a cavallo del primo intervallo indirizza la partita verso i padroni di casa, che allungano sempre e controllano comodamente, trascinati dalla difesa e da un Heurtel perfetto (20 punti e 6 assist). I tricolori vanno pesantemente sotto a rimbalzo e trovano continuità solamente in Brooks, con James e soprattutto Micov in difficoltà, dopo il primo quarto. 

L’avvio biancorosso è di grande fattura: l’attacco trova sempre buoni tiri e grandi percentuali dall’arco, la difesa soffre solo su Tomic ed arriva anche un iniziale +8 (13-21 al 7’), con un Brooks molto presente anche in attacco e le due triple del serbo. Però i rimbalzi diventano presto un problema, c’è anche un po’ di fortuna per i padroni di casa, con la tripla di Blazic di tabellone sulla sirena del primo quarto e, da quel tiro, arriva il parziale di 14-0 catalano, firmato dalla difesa aggressiva e dall’ingresso di un dominante Heurtel. L’AX è, per la prima volta nel corso di questa stagione, in grande difficoltà e non trova più le risposte difensive, venendo punita anche da Singleton (53-42 al 20’). 

La squadra di Pianigiani non riesce, nemmeno in avvio di ripresa, a trovare le risposte necessarie nella propria metà campo ed il Barcellona controlla senza particolari patemi il confronto, andando con continuità da Tomic e trova anche le giocate di Kuric. Il distacco resta sempre sopra la doppia cifra, James non riesce a colpire dall’arco e la reattività non è quella delle scorse giornate, come dimostra la banale palla persa tra Micov e Kuzminskas nel finale di terzo quarto. Heurtel firma il +20 e si chiude qua, anche se Milano mostra l’orgoglio ed accorcia un po’ nel periodo conclusivo. 

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