Gli Hawks ritireranno la maglia del grande Dikembe Mutombo

Si è appena conclusa la Coppa d’Africa di basket con la vittoria della Nigeria, durante l’estate si è giocata per la prima volta una partita NBA nel continente nero sfruttando la presenza di grandi africani del passato come Hakeem Olajuwoln che alla sua veneranda età spiega ancora pallacanestro ai giovani Vucevic del caso e l’Africa sta diventando sempre più fucina di talenti per tutto il basket mondiale. Questo è dovuto sicuramente a una genetica fisica dei componenti del continente, ma anche a chi ha saputo rompere le barriere razziali, sociali e politiche per aprire un varco ai propri conterranei.
Sicuramente Dikembe Mutombo è uno di questi pionieri che ha giocato nell’NBA da protagonista diventando il secondo stoppatore assoluto nella storia della lega e rendendosi famoso per l’ormai celebre gesto del dito a tergicristallo che siglava ogni stoppata messa a segno.
E’ sempre stato il giocatore che difensivamente ha maggiormente condizionato gli attacchi avversari, non tanto e non solo per la sua innata verticalità, ma anche per un senso della posizione e un fiuto per il pallone senza precedenti. Larry Brown lo volle nei suoi Sixers per la cavalcata sino alla finale del 2001 quando andarono ad un passo dal titolo NBA.
Oltre alle qualità tecniche, sono ormai note quelle morali di Deke che non ha mai dimenticato la sua terra, il suo popolo e si è sempre reso ambasciatore della NBA in Africa portandole ristoro e un po’ di aiuti umanitari.
Ora il suo vocione davvero particolare e un’età che ha sempre lasciato più di qualche dubbio se contrapposta alla carta d’identità, avranno una grandissima onorificenza dagli Atlanta Hawks che hanno deciso di ritirare la sua maglia nella partita del 24 di novembre prossimo.
Dikembe è il terzo rimbalzista e stoppatore della storia degli Atlanta Hawks e la sua maglia numero 55 andrà sul soffitto della Philips Arena assieme alle sole altre tre maglie ritirate nella storia della franchigia, ovvero quelle di Bob Petit (No 9), Dominique Wilkins (21) e Lou Hudson (23). “Non me lo aspettavo veramente –ha detto il centro- e lo potete capire dalle lacrime che mi rigano il viso. E’ un grande onore per me e sono sicuro che quello sarà un giorno per me indimenticabile”.
Quel 24 novembre sarà il trionfo di un grande giocatore e di un grandissimo uomo che ha sempre portato il bene ovunque sia stato.