Finisce il sogno di Loyola, la finale NCAA 2018 è Michigan-Villanova

I Wolverines superano la Cenerentola nel finale, dominio dei Wildcats su Kansas
01.04.2018 12:01 di Massimiliano Zanotti   vedi letture
Finisce il sogno di Loyola, la finale NCAA 2018 è Michigan-Villanova
© foto di Twitter Michigan

La favola di Loyola-Chicago si ferma in semifinale. La Cenerentola del torneo NCAA 2018 sogna per un tempo e mezzo e poi si arrende alla più forte Michigan (69-57), mentre nella seconda sfida non c'è mai partita e Villanova spazza (95-79) via una Kansas praticamente mai scesa sul parquet di San Antonio. Lunedì notte le due regine si contenderanno il titolo. 

Nella prima semifinale Loyola ha lottato ad armi pari con Michigan fino a 14' dalla fine della partita quando, sul +10 (41 a 31), i Wolverines hanno iniziato a fare canestro mentre i suoi limiti offensivi sono emersi in tutta la rilevanza ed hanno portato al 57-69 finale che dopo 5 anni consente a coach Beilein di tornare alla Finale NCAA. Quelle che avevamo evidenziato come le difficoltà di Loyola si sono tutte materializzate perché se Michigan è rimasta in partita nella prima frazione è stato solo merito di Moritz Wagner che ha chiuso il parziale con una doppia-doppia fatta anche di 5 rimbalzi offensivi mentre Charles Matthews è stato l’unico altro Wolverine ad andare in doppia cifra realizzando 17 punti.
Al contempo spesso in attacco la palla ha faticato a girare e se anche raramente i Ramblers sono arrivati a tirare sulla sirena, nei momenti decisivi ci sono state sbavature che hanno portato a diverse palle perse. Nella mentalità europea se non arrivi fino in fondo non hai fatto nulla ma negli USA è diverso e molti ricordano LSU, George Mason e VCU che prima di Loyola, arrivarono alle Final Four con il ranking #11. E giustamente, al termine della partita, sulle facce dei giocatori di Loyola c’era si delusione ma poche lacrime perché tutti erano consci di aver fatto vivere ai loro tifori ed al loro College una favola lunga 17 giorni che rimarrà quanto meno nei libri della NCAA.

I ragionamenti tecnico-tattici circa la finale anticipata sono stati spazzati via nel primo tempo nel quale Villanova ha sepolto Kansas sotto una grandinata di 13 triple realizzate (già record per una finale NCAA) su 26 tentativi e tiri quasi sempre frutto di un’ottima circolazione di palla come possono dimostrare gli 11 canestri su 17 frutto di un assist. Il 47-32 alla prima sirena sembrava un abisso, ma non era ancora tutto perché i Jayhawks sono sprofondati fino a -22 prima di abbozzare un tentativo di rimonta infranto dai canestri di ‘Nova che ha sempre tenuto un vantaggio in abbondante doppia cifra fino al 95-79 finale. La partita è tutta qui: le percentuali dei Wildcats hanno messo pressione ai Jayhawks in attacco che sentivano di dover segnare ed al contempo erano insicuri in difesa dove hanno commesso errori marchiani.
Un esempio c’è stato a metà del secondo tempo quando DiVincenzo, vicino alla linea laterale, è saltato come per tentare una tripla e De Sousa, che in effetti marcava Spellman vicino all’angolo, si è girato per andare a rimbalzo lasciando quindi il suo uomo liberissimo di ricevere l’assist e segnare da 3pti. Il principale errore tattico di Kansas è stato quello di non forzare da subito la palla in post basso su un Azubuike. Sapendo che in difesa il tuo centro farà fatica a fronteggiare un lungo-tiratore come Spellman o Paschall devi cercare di fargli commettere qualche fallo o comunque impegnarlo cosicchè in attacco pensi all’azione successiva. Invece Azubuike in tutta la partita ha tentato 6 tiri mentre Spellman ha chiuso con una doppia-doppia da 15+13 e Paschall ha realizzato 24 punti. In questo caso sulla panchina di Kansas molti hanno pianto per aver perso una grande occasione dal momento che la vincente di questa semifinale sostanzialmente mai giocata, avrebbe affrontato Michigan con i favori del pronostico.