Uno sguardo all’Olimpia che verrà/3. Le ali piccole: un tasto dolente?

Un’analisi, ruolo per ruolo, della nuova Olimpia Milano. Terza puntata con il ruolo forse più discusso, quello delle ali piccole.
07.08.2019 08:59 di Ennio Terrasi Borghesan Twitter:    vedi letture
Uno sguardo all’Olimpia che verrà/3. Le ali piccole: un tasto dolente?
© foto di Alessia Doniselli

È forse il ruolo, della nuova Olimpia Milano di Ettore Messina, più discusso e su cui si concentrano tanti dubbi dei tifosi, che vorrebbero forse vedere un rafforzamento ulteriore. Nello spot di ala piccola la nuova AX Armani Exchange ripartirà da una conferma, uno dei punti cardine dell’impianto offensivo della scorsa stagione, e due novità molto versatili: è davvero il tasto dolente della nuova squadra?

La conferma è, ovviamente, Vladimir Micov. Un giocatore che già ha avuto modo di conoscere l’allenatore Ettore Messina, avendolo avuto ai tempi della sua esperienza con il CSKA Mosca, e che è stato confermato con un’estensione biennale sicuramente apprezzata dai tifosi. Le qualità di play aggiunto di Micov e le sue capacità offensive in 1-vs-1 dovrebbero essere un punto focale dell’attacco di Milano anche il prossimo anno. Ciò che verosimilmente calerà, invece, è l’apporto sul parquet: ripetere in Eurolega i 30’ di media della scorsa stagione potrebbe limitare notevolmente, sul medio periodo, le qualità del “Professore”.

A dare man forte nel reparto è arrivato dal Maccabi Tel Aviv Michael Roll. Tiratore più che affidabile (sempre oltre il 40% da tre nei due anni al Maccabi), giocatore in grado di garantire punti e un apporto più che solido in 20’ di media sul parquet, oltre alle capacità di leadership e collante del gruppo già mostrate sin dai tempi del college a UCLA. Per caratteristiche Roll potrebbe ricordare Dairis Bertans, e come il lettone anche il naturalizzato tunisino è in grado di giostrare in continuità tra gli spot di “2” e di “3”.

Da non dimenticare anche l’apporto di Riccardo Moraschini, che approda in Olimpia dopo la stagione della consacrazione a Brindisi, in cui si è imposto come MVP italiano al termine di un’annata in continuo crescendo. Per le sue caratteristiche da play aggiunto (a Brindisi ha giocato molto da “1”, e può coprire tre ruoli in maniera affidabile) potrebbe quasi essere un perfetto sostituto di Micov, soprattutto in campionato (dove potrebbe avere molto spazio), così da salvaguardare il giocatore serbo. Tutto da testare il suo apporto in campo europeo, ma la “fame” derivante dalla tanta gavetta potrebbe rendere Moraschini la sorpresa, in positivo, della stagione biancorossa.

LA PRIMA PARTE: I PLAYMAKER DELLA NUOVA OLIMPIA

LA SECONDA PARTE: LE GUARDIE DELLA NUOVA OLIMPIA