Olimpia, il flop è la fine di un’era. Ed ora c'è un futuro tutto da scrivere

Dopo la pesante eliminazione in semifinale, sono tante le domande in casa biancorossa sul presente e, soprattutto, sulla prossima stagione
03.06.2019 14:11 di Fabio Cavagnera Twitter:    vedi letture
Olimpia, il flop è la fine di un’era. Ed ora c'è un futuro tutto da scrivere
© foto di Flickr Olimpia Milano

Zero a tre e game over. La stagione dell’Olimpia Milano si è chiusa a Sassari, con una bruciante eliminazione in semifinale, dopo aver già fallito gli obiettivi precedenti. Un flop pesantissimo, per una squadra chiamata a dominare in Italia e ad essere competitiva in Europa: la seconda parte, effettivamente, c’è stata, seppur mancando l’ingresso ai playoff con quattro sconfitte nelle ultime quattro gare, ma il vero tracollo è avvenuto tra i confini. L’AX è arrivata al dunque al minimo delle energie, ci ha anche provato in queste tre partite, ma ha trovato un’avversaria migliore di lei. 

E questa è una colpa, grave, pur non nascondendo gli infortuni pesanti avuti nel corso di tutta la stagione e la durezza dell’Eurolega. Il roster era lungo e profondo, alcuni giocatori sono stati ‘eliminati’ nei playoff e non è stato coperto il buco sotto canestro, dopo il grave stop di Gudaitis. Il tutto condito con problemi difensivi mai risolti e con un attacco un po’ troppo basato sul tiro da fuori, seppur anche in buona parte ben costruito, e sul talento individuale. Questa non è solo la fine della stagione, ma anche di un’era, quella con al comando Livio Proli. Otto trofei, una società sana e con conti a posto, un pubblico ritrovato, ma risultati sportivi inferiori alle attese, in rapporto alle spese ed alla differenza economica con le altre squadre italiane. 

E ora? E’ la domanda che si fanno tutti dalle 23 circa di ieri sera. Il presidente uscente ha confermato Pianigiani in panchina, ma lo farà anche il suo successore (Gherardini?)? Può restare un tecnico inviso a buona parte della piazza e dopo un flop così tonante? Ed il roster? Tutte domande a cui servirà un po’ di tempo per avere delle risposte precise, per metabolizzare la delusione e tuffarsi sul futuro. Con una nuova Olimpia, quanto meno a livello dirigenziale. Che avrà sempre più budget delle rivali italiane, sarà sempre la favorita ai nastri di partenza, ma dovrà mostrarlo anche in campo.