NBA Awards, vol 3: l'ascesa di Siakam, il ritorno di Boston, RJ Barrett

Terzo bilancio settimanale della lega (migliore e peggiore squadra, MVP, e miglior rookie): Celtics, Pelicans, Siakam, e Barrett
11.11.2019 13:30 di Paolo Terrasi Twitter:    vedi letture
NBA Awards, vol 3: l'ascesa di Siakam, il ritorno di Boston, RJ Barrett

Sulla falsariga dei Basketissimo - Best of The Week della scorsa stagione, quest'anno presentiamo una maggiore varietà di premi settimanali, analizzando la migliore e peggiore squadra dell'ultima settimana, l'MVP ed il miglior rookie. 

TOP TEAM: Boston Celtics (7-1)
L'unica pecca dell'inizio di stagione dei Celtics è il nuovo infortunio occorso a Gordon Hayward. L'ex Utah, tornato ai livelli pre infortunio di due anni fa, si è rotto la mano sinistra. Un brutto colpo, per i biancoverdi che sembrano aver trovato la giusta ricetta per tornare a stupire e convincere come accadeva nel primo anno da rookie di Jayson Tatum. Il numero 0 sembra essersi lasciato alle spalle la scorsa, pessima, stagione, ed è tornato il talento abbagliante che aveva fatto innamorare i suoi tifosi due anni fa, così come Jaylen Brown; ciliegina sulla torta, l'innesto di Kemba Walker, forse meno mortifero e skillato rispetto ad Irving, ma finora apparso molto più positivo e funzionale alla squadra di coach Stevens. 

FLOP TEAM: New Orleans Pelicans (2-7)
La stagione della rivalsa dei Pelicans rischia di essere finita prima di iniziare. Non solo l'infortunio a Zion Williamson, ma anche delle rotazioni difensive completamente da sistemare, con tanti cambi in corsa che tradiscono la confusione e la necessità di equilibrio da parte di coach Gentry. Invischiato, purtroppo, il nostro Niccolò Melli, che dopo un inizio positivo ha perso il posto da titolare ed è stato relegato ad utilizzi sempre minori, con il Non Entrato nella seconda vittoria stagionale di NOLA. Alcuni spunti ci sono, come la difesa di Lonzo Ball o l'esplosione di Brandon Ingram, ma l'assenza di equilibrio pesa, con le sirene del mercato che chiamano già JJ Redick

MVP: Pascal Siakam (27.4, 9.4, 3.7)
Si può vincere due volte il premio di giocatore più migliorato? E' la lecita domanda che impazza tra gli addetti ai lavori, per commentare la folle stagione del camerunense. Dopo l'esplosione negli scorsi playoff e l'addio di Kawhi Leonard, i Raptors hanno deciso di dare le chiavi del carrozzone nelle mani del numero 43, con tanto di estensione al massimo salariale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, con i Raptors ancora a battagliare negli alti livelli della Eastern Conference, alla faccia di chi li dava per spacciati, e capaci di rivaleggiare (e battere) i lanciatissimi Lakers nonostante le assenze di Lowry ed Ibaka. Il principale responsabile ovviamente è Siakam, che aldilà delle cifre da MVP sta giocando in modo celestiale in attacco, con la possibilità che il suo potenziale offensivo possa soltanto crescere. 

ROY: RJ Barrett (15.5, 5.8, 3.6)
La terza scelta dell'ultimo draft è solo sull'isola di New York, con i Knicks alla deriva come una delle peggiori squadre della lega. Le polemiche sul suo sovrautilizzo (35 minuti di media, primo tra i rookie e dodicesimo in tutta la lega, davanti anche a quel Lebron James che si riposerà "quando mi ritirerò"), ed il chaos della grande mela (già a rischio la panchina di Fizdale) non influenzano il suo rendimento, nella elitè tra i rookie. Il Mamba D'Acero, col suo strapotere fisico, commette tanti errori di gioventù, ma è già adesso una forza da non sottostimare.