Ahora y por siempre, Manu Ginobili

A quasi 41 anni, la stella argentina è stata protagonista di un'altra grande partita.
23.04.2018 18:45 di  Paolo Terrasi  Twitter:    vedi letture
Ahora y por siempre, Manu Ginobili

Gara 4 contro i Golden State Warriors rischiava di essere l'ultima partita di Emanuel Ginobili: con molta probabilità sarà la prossima (a meno di un'altra clamorosa vittoria degli Spurs o ripensamenti della guardia di Bahia Blanca), ma il fuoriclasse Argentino ha voluto salutare i suoi tifosi sotto l'Alamo come i grandi campioni come lui sanno fare. Con le spalle al muro, con il rischio concreto del secondo sweep consecutivo contro i californiani, San Antonio con il cuore e l'orgoglio ha tirato fuori una signora partita, obbligando i campioni in carica ad inseguira. Ma contro la truppa di coach Kerr, il solo orgoglio non basta, e la franchigia della Baia nel quarto quarto si è avvicinata pericolosamente. 

Ed è allora che Manu Ginobili ha deciso di entrare dentro la partita: 10 punti dei suoi 16 totali sono arrivati nell'ultimo quarto (non realizzava 10 punti in una frazione dei playoff dal 2012), e sono stati fondamentali per bloccare la rimonta guidata dal solito strepitoso Kevin Durant, dal -17 al -2. Insieme a LaMarcus Aldridge (autore insieme a lui degli ultimi 15 punti degli Spurs, tra cui una tripla difficilissima alla fine dei 24), Ginobili ha fatto si che la grande serata al tiro dei suoi non venisse vanificata (Golden State ha quasi doppiato a rimbalzo San Antonio), con una serie di giocate vintage: la sua penetrazione con mezzo gancio circondato da maglie bianche è un instant classic, e la tripla nell'angolo con cui ha di fatto chiuso i giochi, ha fatto sorridere pure coach Kerr, che ha pure scherzato sull'età dell'Argentino: "Quando ha messo quella tripla ho sorriso pure io. Se so che è vecchio? Ho giocato con lui, ed io sono veramente vecchio". 

Non sarà una gara 4 di Playoff per evitare il cappotto a cambiare la percezione della carriera di Ginobili, unico nella storia ad aver vinto Eurolega, Titolo NBA ed Oro Olimpico ed un posto nella Hall Of Fame prenotato ben prima di quest'anno; ma il fatto che a quasi 41 anni El narigòn continui ad infiammare le difese avversarie (seppur non con la stessa frequenza di una volta) è il degno coronamento di una strepitosa carriera che sembra giunta (quasi) alla fine. O forse no?