Bulls in controllo, ma si ferma Rondo e gara tre sarà cruciale

Senza dubbio i Bulls sono la rivelazione di questi playoffs e andando a vincere due volte a Boston hanno veramente fatto saltare il banco.
Dopo una stagione piena zeppa di difficoltà, un roster costruito come peggio non si potrebbe e alcune pesanti lotte intestine tra veterani e giovani, il gruppo si è unito nel momento più importante, centrando prima i playoffs e poi due partite d’insospettabile solidità.

Butler ha giocato “alla LeBron James” come detto da Dwyane Wade, Bobby Portis ha trovato la sua dimensione giocando partite al di là di ogni più rosea aspettative e oltre alla leadership di Wade è arrivato anche l’apporto di un super Rajon Rondo.
Il suo: “Hanno mollato, hanno mollato” durante gara due, ha ferito pesantemente gli animi dei Celtics che come detto da Avery Bradley non devono mostrare debolezza contro un avversario più debole ma sicuramente in fiducia.
Lo choc della morte della sorella di Isaiah Thomas ha sicuramente scosso non solo Isaiah, ma anche tutto l’ambiente e così le vittorie dei tori affondano le radici anche nell’emotività.

Oltre a essere la numero otto e con il vento in poppa, ora c’è pressione sugli uomini di Hoiberg, che ora dovranno fare a meno di un protagonista come Rajon Rondo.
L’ex Celtic si è fratturato il pollice e dovrà stare fermo almeno per 7-10 giorni. Lo staff medico ha affermato che non sarà necessaria l’operazione, anche se il problema è piuttosto serio.
Dopo una settimana di riposo verrà rivalutato e quindi sarà deciso il decorso.
Ora la possibilità di rivedere Rondo in campo, dipende direttamente da quanto i Bulls allungheranno la loro post season e probabilmente la loro reazione emotiva alla perdita in gara 3, dirà molto sul prosieguo delle velleità di post season della squadra.
Per i Celtics, invece, è l’ultima chiamata: approfittare ora di uno swing in loro favore o trovarsi a più di un passo dall’eliminazione.