Cavs sconfitti, ma non vinti e con già voglia di riscatto

James e soci stanno già pensando a come vendicare questa sconfitta.
14.06.2017 07:42 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Cavs sconfitti, ma non vinti e con già voglia di riscatto

I Cleveland Cavaliers sono riusciti nell’impresa di rendere la serie finale meno scontata di quello che si potesse pensare, perché c’era la reale possibilità che ci arrivassero da imbattuti nei playoffs, per poi venire sweepati dal super team di Curry e Durant.
Così non è stato perché non ci sono arrivati imbattuti, ma soprattutto perché sono andati a tre minuti di siccità offensiva dal soverchiare qualsiasi pronostico e ripresentarsi a San Francisco sul 2-2.

Nonostante questo lasso di tempo che fa recriminare e pensare su cosa potesse essere e non è stato, la differenza tra le due squadre ci sta tutta nel 4-1 finale e se consideriamo che razza di macchina da guerra sono i Cavs, diventa quasi dura accettare un dominio così netto dei Warriors.
“Torneremo qui, Kyrie, torneremo qui”.
LeBron James ha messo una mano sulla spalla del suo cavaliere per confermargli che tutto il possibile è stato fatto, ma non è bastato. Questo però non svilisce di una virgola la leggendaria serie finale giocata dal re e la splendida lotta fornita da Kyrie a ritmo di crossover e canestri di talento.
Come successo per Draymond Green nella scorsa stagione, è certo che LBJ sia già al lavoro per presentarsi ai prossimi blocchi di partenza con una squadra ancor più competitiva.

Ma cosa fare per rendere questo roster ancora più forte?
I nomi che vengono in mente sono due: uno è Kevin Love che in questa finale ha viaggiato con più bassi che alti, ma giova ricordare che è sua la giocata decisiva in difesa delle scorse finali e l’altro è Paul George.
Per far si che i Cavs diventino ancora più competitivi, bisogna creare un super team in stile Warriors 2.0. Di sicuro LeBron lavorerà con quell’intento anche nel caso si renda necessario sacrificare qualcuno, ma siamo certi che questo sia nell’interesse della lega? La rivalità giunta al terzo atto alimenta ancora di più l’attesa per un nuovo scontro, ma la mancanza di supposte alternative ne ammazza la competitività.
Questi rimangono dei problemi che non competono né a Griffin, né a Lue, né tantomento a James. Per questo siamo pronti a scommettere che il front office non starà a guardare e nel caso i Warriors dovranno stare ancor più attenti