NBA Finals: polemiche, errori arbitrali, tecnici, ma ora c'è gara 5

Tante parole nel giorno di mezzo tra le due partite, ma ora si torna a giocare.
11.06.2017 21:01 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
NBA Finals: polemiche, errori arbitrali, tecnici, ma ora c'è gara 5

Non abbiamo nemmeno avuto il tempo di metabolizzare la vittoria dei Cleveland Cavaliers con gli innumerevoli record che ha portato con sé, che siamo già pronti per gara 5, che ancora una volta può sconfessare tutto quello che è successo nelle 72 ore precedenti e soprattutto mettere la parola fine alla stagione.

Per quanto possa sembrare strano sul vantaggio di 3-1, gara 5 è molto delicata per i Golden State Warriors, perché sono nella stessa identica situazione di un anno fa, quando tornarono alla Oracle per chiudere i conti, senza riuscirci e facendo svanire addirittura i sogni di anello.
Questa volta arrivano da un 3-0, hanno un Durant e soprattutto un Green in più.
Proprio Draymond Green dimostra di soffrire particolarmente gara 4 alla Quicken Loans Arena, infatti la grottesca situazione dei suoi tecnici ha tenuto banco per tutto il tempo di avvicinamento a gara 5.
Gli arbitri hanno ammesso l’errore nella valutazione delle sanzioni e anche la cattiva comunicazione con il tavolo.
Il primo tecnico comminato a Green durante il primo tempo è corroborato dal referto e allora sul secondo ci sarebbe dovuta essere l’automatica espulsione. Così non è stato perché il tecnico è stato poi assegnato ex post a Kerr. Gli arbitri hanno fatto pubblica ammenda ufficiale nella giornata di ieri: “Non abbiamo fatto un buon lavoro di comunicazione e non abbiamo neanche ascoltato attentamente cosa l’annunciatore avesse detto sul primo tecnico –ha detto Mike Callahan- e tutto questo è solo colpa mia”.

Non sono state, inspiegabilmente, date sanzioni nemmeno a Zaza Pachulia per il colpo proibito a Iman Shumpert, ma ora tutte le chiacchiere tornano fortunatamente a zero e si va in campo nella notte per continuare a riscrivere la storia per i Cavs o per mettere la parola fine nel modo preventivato a due mesi di dominio Warriors sulla lega.
La festa alla Oracle Arena è già pronta, il nome di Kevin Durant già inciso in stile Champions league sul titolo di MVP delle finali e una parta già pronta ad essere prenotata.
Occhio però a fare i conti senza l’oste, perché i Cavs sono già stati in grado di grandi imprese e sebbene sia umanamente impossibile ripetere gara 4, forse potrebbe bastare anche qualcosa di meno per riportare la serie a Cleveland e aprire scenari spettrali sui Warriors.