Miraggio Top 16, ma l’Eurolega non deve diventare un calvario

La risposta chiesta da Repesa non è arrivata ed ora l’Olimpia vede le Top 16 come un miraggio, con la necessità di vincere quattro delle cinque gare del girone di ritorno, tre delle quali da giocare in trasferta. Una missione (quasi) impossibile, almeno per la Milano vista nel girone d’andata e soprattutto nelle ultime due uscite: escluso Alessandro Gentile, unico baluardo a cui la squadra biancorossa riesce ad aggrapparsi in attacco con continuità, l’EA7-Emporio Armani non pare avere il talento necessario per riuscire a competere in Europa e non solo contro le big.

Le percentuali dal campo sono disastrose e non c’è un gioco sotto canestro continuo su cui fare affidamento, quando gli esterni non riescono a trovare la via del canestro. Impossibile non solo vincere, ma anche provare a competere con questi dati, anche se la difesa è riuscita in più di un’occasione a tenere comunque a contatto nel punteggio i biancorossi per buona parte dei match. Inoltre, alcuni giocatori paiono bloccati quando si sente la musica europea: l’esempio lampante è Robbie Hummel, il cui 60% da 2 e 50% da 3 in campionato, si trasforma in 27 e 25%, nonostante spesso abbia avuto tiri aperti.

La società ha deciso di non intervenire sul mercato, almeno fino alla fine della stagione regolare europea, e dunque saranno ancora gli stessi uomini a dover giocare le ultime cinque gare della massima competizione continentale. Come detto, le possibilità di qualificazione sono ridotte davvero al lumicino, considerando il ritardo in classifica e gli scontri diretti negativi (e con distacchi piuttosto importanti) con le squadre più vicine in classifica, ma queste partite non dovranno diventare un calvario. Per l’immagine del club e per non pagare psicologicamente anche in campionato.

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