"Olimpia, mancano un leader e un centro. Acquisti? Solo se..."

Abbiamo parlato con Sandro Gamba del momento difficile dei biancorossi
17.01.2017 11:17 di  Fabio Cavagnera  Twitter:    vedi letture
Sandro Gamba
Sandro Gamba
© foto di Alessia Doniselli

La crisi europea da una parte, il primo posto in campionato dall’altra. L’Olimpia Milano, tornata ieri al lavoro dopo il weekend senza impegni, sta vivendo una stagione a due facce, con la delusione di aver ormai detto addio ad ogni speranza di poter lottare per i playoff in Eurolega e la necessità di vincere Coppa Italia e scudetto, per non rendere fallimentare l’annata. Ne abbiamo parlato con Sandro Gamba, sempre al Forum per le partite casalinghe dei biancorossi, dopo esserne stato una leggenda in campo ed in panchina.

Quali sono stati i principali problemi dell’Olimpia in Eurolega?
La scelta dei giocatori non è stata brillantissima. L’Olimpia è una squadra media in Eurolega, ma non può puntare al titolo e nemmeno alle prime otto. Come organico non ha la consistenza per giocare tante partite consecutive ad alto livello. Innanzitutto non ha un playmaker di buon calibro e questo è il primo problema, non c’è chi ha autorità per guidare la squadra in campo. Poi manca il centro: Raduljica è grande, grosso, ma non ha potenza. Lui ha mani buone, però non è aggressivo. E, per questo, Milano non è efficace in area. Il terzo problema è mancanza un’ala forte, che faccia punti, prenda rimbalzi e lavori duro in difesa”.

Proprio la difesa è sempre stato uno dei punti deboli della squadra, anche in campionato
Per vincere con consistenza, bisogna avere una difesa aggressiva, forte e continua. L’Olimpia non ha un leader difensivo forte, forse l’unico è Cerella, però è molto spesso in panchina. Serve chi parla, comunica in campo con gli altri e, se necessario, alzi anche la voce. E da un’ottima difesa, nasce anche un’eccellente attacco”.

Mancano 13 partite alla fine della stagione regolare di Eurolega e l’EA7 non ha più obiettivi di classifica. Come sfruttare queste gare?
Dare spazio ai giovani è un’idea buona. Hanno bisogno di fare esperienza e possono approfittare della cattiva sorte della squadra per migliorare. E potrebbe essere già molto importante per la prossima stagione”.

Invece, in Serie A, la squadra di Repesa è saldamente in testa. C’è il rischio di portare la crisi anche in campionato?
Il campionato mi sembra uno dei più deboli della storia, ma comunque è importante vincerlo. Sono sicuro l'Olimpia potrà farlo, non dico a mani basse, ma credo lo farà. La crisi? Non credo sarà un problema, c’è un allenatore esperto, però ora è d’obbligo vincerlo e non ci sono scuse. Infortuni, problemi e altro, è una cosa imprescindibile”.

Può servire un innesto dal mercato a questa squadra, prima di Coppa Italia o playoff?
A questo punto della stagione, si possono acquistare solo degli scarti: chi è fermo, chi è stato tagliato o chi ha già 35/36 anni. Bisogna fare molta attenzione, c’è il rischio di creare ulteriori problemi e di togliere spazio a chi c’è. Se ci fosse una stella pronta a lasciare l’NBA, ci può stare. Ma va sempre presa con le pinze”.

Il prossimo obiettivo sarà, appunto, la Coppa Italia. L’Olimpia ha perso gli scontri diretti con Venezia e Reggio Emilia, ci sono dei rischi?
Credo l’Olimpia ci stia già pensando, visto come stanno andando molto cauti con il rientro degli infortunati e le rotazioni nelle ultime partite. Vogliono arrivare con il roster al completo ed in buona forma, perché si giocano (se va tutto bene) tre partite in quattro giorni ed è un altro obiettivo da non mancare”.