Gentile: “Duri e uniti fino alla fine, ora dobbiamo migliorare”

Le parole di Alessandro, Hackett, Gallinari, Datome e Pianigiani, dopo il successo sull'Islanda
06.09.2015 21:14 di  Fabio Cavagnera  Twitter:    vedi letture
Gentile: “Duri e uniti fino alla fine, ora dobbiamo migliorare”
© foto di Fiba

Non abbiamo giocato una grande partita, ma siamo arrivati duri e uniti fino alla fine. E tutti hanno dato un contributo per vincere, per sopperire alle assenze di Gallinari e Datome”, così Alessandro Gentile disamina la sofferta vittoria azzurra contro l’Islanda, che ha sbloccato lo zero in classifica dell’Italia ad Eurobasket 2015. Il n° 5 è stato il trascinatore, con i suoi 21 punti molti dei quali nei momenti di massima difficoltà, ma lui non vuole parlare della sua gara: “Non si parla di individui in Nazionale, ma solo della squadra. Siamo tutti uguali ed importanti allo stesso modo”. 

Un altro protagonista del confronto è stato Daniel Hackett, autore di cinque punti in una fase difficile: “Avevamo tanta pressione addosso, era importante vincere. Siamo rimasti uniti nei momenti più duri, prendiamone una alla volta”. Anche se DH23 ha ancora rabbia per il ko con la Turchia: “Ci siamo mangiati le mani, 21 rimbalzi offensivi concessi, tante perse. Potevamo vincere di 15”. Ci aveva provato Danilo Gallinari, oggi però fermato da cinque falli in 17 minuti. Lui non usa giri di parole: “Gli arbitri sono stati un disastro. Sbagliamo noi, sbagliano anche loro, basta ammetterlo”.

C’è preoccupazione per Gigi Datome, uscito per infortunio nel secondo periodo: “Ho sentito lo stesso problema che avevo avuto Slovenia, anche se non così doloroso - le sue parole - Vediamo domani cosa dice l’esame”. Incrocia le dita anche Simone Pianigiani: “Lui è uno generoso. Se è uscito così per non rientrare…”. Il ct è comunque abbastanza soddisfatto della prova azzurra: “Li abbiamo tenuti a 60 punti, sono una squadra che nelle proprie caratteristiche quella di segnare tanto, però ci manca l’abitudine a questo tipo di sforzo e, quando lo facciamo, calano le percentuali. Anche noi siamo una squadra perimetrale e dovremo finire con qualcosa in più del 38% dal campo, per non soffrire”.

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