Antimo Martino parla di Reggio Emilia, Tambone spiega l'addio a Varese

La rassegna stampa di sabato 25 luglio 2020.
25.07.2020 12:00 di  Alessandro Nobile   vedi letture
Antimo Martino parla di Reggio Emilia, Tambone spiega l'addio a Varese

Antimo Martino, coach di Reggio Emilia, intercettato dal Corriere di Bologna ha voluto parlare delle scelte della Fortitudo e della sua nuova avventura: "La società ha fatto una scelta che io rispetto. Adesso sono completamente concentrato su questa nuova avventura. Arrivo a Reggio con molto entusiasmo, in un club stori­co e abituato a fare le cose in un certo modo. L’affetto dei tifosi? Mi ha fatto molto piacere, ha testimoniato il rapporto che si era creato con il tifo e anche con le persone comu­ni legate alla Fortitudo; credo che la squadra abbia tutto per stare a ridosso delle prime tre. Che squadra sarà Reggio Emilia? Una squadra che gioca con energia ed entusiasmo, cercando di trasferirli a chi verrà a guardarci. Abbiamo idee chiare sui profili da prendere, tanti giocatori su cui stiamo facendo valutazioni. È un mercato an­cora dinamico che offre tante possibilità".

Matteo Tambone, giocatore della VL Pesaro, intercettato da La Prealpina ha voluto parlare del suo addio alla Openjobmetis Varese"Al termine del campionato mi è stato detto che c'era la volontà di farmi crescere: mi aspettavo un ruolo importante all'inter­no della squadra. Poi però Varese si è mossa in altro modo: quando è stato firmato Rich ho capito che i miei spazi sarebbero stati limitati, non avendo più la possibilità di giocare pla­ymaker dato che sono arri­vati due giocatori nel ruolo di regista. Di fronte a questa prospettiva e senza aver trovato un accordo comu­ne, dato che la proposta economica di Varese era "prendere o lasciare", ho ri­tenuto giusto prendere altre strade. Per me è stata rilevante la questione tec­nica: Varese è libera di portare avanti le sue strategie di mercato, ma mi era stato pro­spettato un ruolo importante che però è cambiato in corsa e non era più quello iniziale. Ho dato il 100 per cento in campo per tre anni, ero sempre a disposizione per qualsiasi attività, ero il primo ad entrare in palestra e l'ultimo ad uscirne; mi è dispiaciuto essere considerato come quello che non rispetta i valori del club. Penso di aver fatto la scelta giu­sta, solo mi dispiace di essermi lasciato c­osì con Varese, ma purtroppo non c'erano più le condizioni per proseguire".