Steph Curry, l'MVP dalla faccia pulita che emoziona tutta la NBA

Le parole emozionanti con cui Curry ha ricevuto a Oakland il premio come MVP dell'NBA
05.05.2015 08:55 di  Sergio Cerbone   vedi letture
Steph Curry riceve l'MVP
Steph Curry riceve l'MVP
© foto di Sergio Cerbone

Troppo magro e troppo piccolo diceva qualcuno di Steph Curry. Da oggi la sua etichetta sarà soltanto quella di MVP dell’NBA.

Introdotto da un emozionato Bob Meyers (General Manager dei Warriors):

Steph è speciale, una di quelle persone che hai il piacere di avere nella tua vita. Dimenticate i tiri da tre, la parte migliore di Steph è quella fuori dal campo. Complimenti ai suoi genitori per aver cresciuto un figlio con questi principi e con questo spessore umano”

In effetti, chi lo conosce bene e ha la fortuna di stargli vicino, definisce il neo-MVP come una persona straordinaria. Altre belle parole sono arrivate anche da Steve Kerr che ha ringraziato la sua point guard per le performance in campo che gli rendono il lavoro in panchina “più facile”, ma soprattutto per essere un leader e un esempio per tutta la squadra.

Una volta salito sul palco, Steph ha ringraziato le persone che più lo hanno aiutato in questo percorso, iniziando dai familiari. Il padre Dell, giocatore NBA, che lo ha aiutato a crescere e a migliorare come giocatore e a diventare un professionista. La moglie Ayesha, in attesa di un altro bambino, che grazie ai suo sacrifici, fa di Steph un uomo sereno e felice che una volta a casa, sa di poter contare sul suo affetto, a prescindere dalle vittorie o sconfitte dei Warriors. Il fratello Seth, di cui vengono ricordate le infinite sfide nel cortile di casa, interrotte soltanto dalla mamma che non voleva che i vicini fossero disturbati dai rimbalzi del pallone. Secondo Steph quelle partite 1 contro 1 in famiglia sono state fondamentali per fomentare il suo spirito competitivo.

“Non importa da dove vieni o cosa fai. Per avere successo non hai bisogno di requisiti particolari. Tutto quello di cui hai bisogno è la fede in Dio, la passione per cosa hai scelto di fare nella vita e la determinazione per portare avanti quello in ci credi”.

Queste parole, hanno fatto scoprire al mondo, il lato più umano e profondo di Curry.

L’MVP ha voluto poi ringraziare uno a uno i suoi compagni di squadra. Importanti, ognuno speciale a modo suo e fondamentali nel percorso che ha portato Steph ad essere eletto come miglior giocatore della Lega.

Draymond Green“Tu sei il miglior portatore di blocchi al mondo. Il tuo spirito, il tuo carisma….tu sei la voce della nostra squadra. Possiamo contare su di te ogni partita”. Alla fine di queste parole, Steph si è rivolto a Joe Lacob (proprietario dei Warriors) indicando con un sorriso ammiccante Green. Chiaro il riferimento al fatto che Draymond quest’estate sarà in scadenza e sarà per il bene suo e dei Warriors che quel contratto venga allungato.

Klay Thompson, definito come il compagno di squadra più silenzioso, Steph lo ha ringraziato per motivarlo e lo stimolarlo ogni giorno in allenamento a dare il meglio e che spera insieme a lui, di diventare la miglior coppia di guardie della storia dell’NBA.

Durante la cerimonia di consegna del trofeo, tenutasi al centro di allenamenti di Golden State, non sono mancati alcuni momenti esilaranti. Uno di questi è stato quando Draymond Green si è impadronito della scena, rubando il microfono nello spazio riservato alle domande dei giornalisti e chiedendo a Curry: “Sai, Steph….Kobe Bryant quando vinse l’MVP, regalò un orologio a tutti i suoi compagni, tu ci hai promesso qualcosa in caso lo avessi vinto. Ora che farai?”

“Non so che marca di orologi fossero, so però, che vi regalerò qualcosa di meglio”, la risposta di Steph che fa contento Green e il resto della squadra.

Steph ci ha tenuto a far sapere, che donerà la Kia Sorento (premio riservato all’MVP) a un’organizzazione che aiuta i giovani di Oakland più in difficoltà. Un gesto generoso di un ragazzo sensibile nei confronti della comunità in cui vive.

Le parole di Steph hanno a tratti, emozionato i presenti in sala al Convention Center di Oakland. Si è scoperto, che dietro il giocatore fenomenale che tutti conoscono, c’è una persona semplice, spontanea, attenta alla famiglia. L’MVP di quest’anno non ha i muscoli e non è alto 2 metri, ha la faccia pulita e ha un cuore grande e proprio per questo piace a tanti.

Si torna ora a giocare, sì perché martedì notte, c’è gara due contro Memphis, Curry è affamato di vittorie e il Kia MVP Award, non vuole rimanere l’ultimo trofeo alzato di questa stagione.