Show Olimpia al Forum, tabù rotto e la Supercoppa è biancorossa

Il tabù è rotto. L’Olimpia Milano inizia la stagione da corazzata, domina la Sidigas Avellino (90-72) e conquista la prima Supercoppa Italiana della sua storia. I biancorossi lanciano un messaggio forte e chiaro al campionato, spaventando ancor di più le rivali, conquistando questo trofeo con una certa scioltezza: dopo i 109 punti segnati a Cremona, questa volta è una partita a punteggio più basso, dove la difesa milanese si fa sentire sin dal primo tempo e mette subito in difficoltà i biancoverdi. Poi dall’altra parte c’è ancora un Simon stellare (25 punti), ovviamente MVP della manifestazione, e tante giocate di alto livello da parte di vari giocatori e nel complesso di squadra. 

Raduljica fuori per la distorsione alla caviglia subita ieri e verrà rivalutato nei prossimi giorni, l’altro escluso è Abass (oltre a La Torre), mentre tra gli irpini c’è a disposizione Fesenko, subito messo in quintetto. Ma il protagonista della prima parte di match è il ‘solito’ Simon: il croato va in doppia cifra già nel primo quarto ed è a quota 18 all’intervallo lungo. L’EA7 è sempre al comando, provando più di un tentativo di fuga, risposto inizialmente dai biancoverdi con un ottimo Obasohan, ma nel finale di tempo i campioni d’Italia raggiungono il +13 (42-29 al 19’) quando Sanders e Hickman iniziano a martellare il canestro avversario e dall’altra parte la difesa mette la museruola all’attacco avversario.

La formazione di Repesa prosegue a giocare con fluidità offensiva anche in avvio di ripresa, quando Simon taglia quota 20 personali e ci sono un paio di giocate di squadra di pregevole fattura, per aggiornare il massimo vantaggio (54-39 al 24’), approfittando anche di un antisportivo a Luenen. L’Olimpia diverte il pubblico e dilaga, superando i 20 punti di vantaggio, con un paio di ottime azioni firmate Pascolo, poi cala un po’ la tensione e gli irpini ne approfittano per accorciare un po’ le distanze. Basta un richiamo di Repesa per un 6-0 che rimette subito le distanze e chiude di fatto i conti. Milano riparte da dove aveva finito, cioè con una coppa alzata ed una festa. Con la voce del padrone.

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