Repesa: "Impossibile vincere con questo approccio mentale"

Il coach è molto deluso dai suoi per la sconfitta rimediata, pur ammettendo i meriti degli avversari.
31.01.2016 19:30 di  Simone Mazzola  Twitter:    vedi letture
Repesa: "Impossibile vincere con questo approccio mentale"
© foto di Alessia Doniselli

Non può che essere amareggiato coach Repesa nell’analizzare la sconfitta con Avellino: “Faccio i complimenti ai nostri avversari per una vittoria meritata e conquistata nonostante il nostro +13 nel quarto periodo”. L’accento viene posto su un approccio mentale inadeguato: “Mi vergogno della nostra partenza e del finale, perché non è ammissibile approcciare la partita in questo modo. Chiedo scusa ai numerosissimi tifosi per la brutta figura”. Il passo falso interno dopo tanto tempo complica la classifica: ”Era un’occasione molto importante per rimanere soli in testa, ma onestamente, per l’approccio avuto, questa partita si poteva solo perdere”.

Non si riesce a trovare spunti positivi nemmeno nella rimonta compiuta nel secondo tempo: “E’ impossibile trovare buone cose quando si subiscono in casa venti punti in cinque minuti. E’ una vergogna. Nessuno di noi ha difeso, abbiamo subito facili backdoor e canestri inaccettabili”. La nota più dolente arriva dall’azione finale: “Abbiamo avuto un timeout per discutere su come difendere e cosa non concedere. E’inammissibile non aver fatto nulla di quello che avevamo detto”. Nonostante la buona prova è complicato anche riuscire incensare la prova del nuovo acquisto Kanlietis: “Ha giocato una buona partita e nel plus/minus è stato il migliore, ma ognuno di noi doveva fare di più”.

 C'è amarezza anche in Mantas Kalnietis, che alla sua prima partita casalinga deve già fronteggiare una sconfitta: "Siamo molto dispiaciuti perchè abbiamo smesso troppo presto di giocare credendo di averla già vinta. Personalmente sto cercando di dare il mio apporto e crescere giorno dopo giorno". La verità sull'ultimo possesso: "Avremmo dovuto difendere e cambiare su tutti i blocchi. Non volevamo commettere un fallo per mandarli in lunetta".

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