Come sta il basket italiano tra trionfi di coppa ed i fallimenti dei club

Bastano i successi di Bologna e Sassari per parlare di una rinascita della nostra pallacanestro?
07.05.2019 20:43 di Fabio Cavagnera Twitter:    vedi letture
Come sta il basket italiano tra trionfi di coppa ed i fallimenti dei club
© foto di Foto Fiba

Era prevedibile ed è puntualmente successo: i trionfi europei di Bologna e Sassari hanno immediatamente spinto i vertici del nostro basket ad utilizzare toni trionfalistici. Non (o non solo) nei confronti dei due club, giustamente esaltati per le vittorie, ma sullo stato di salute della pallacanestro italiana. Ma è davvero così? Era dal 1997/98 che due squadre del nostro Paese non conquistavano una coppa europea e, seppur quest’anno si tratti della terza e quarta competizione continentale per importanza, sono successi che danno un po’ di lustro al nostro movimento.  

I palazzetti (seppur molti inadeguati) sono spesso pieni ed anche il livello del campionato pare un po’ più alto degli anni precedenti, seppur siamo ancora lontani anni luce dagli anni d’oro, quando le nostre squadre comandavano anche ai massimi livelli europei ed attiravano i migliori giocatori del continente, mentre la Nazionale si è qualificata per i Mondiali, dopo 13 anni di astinenza. Tutto bene, dunque? No, perché a contraltare queste note positive, ce ne sono molte negative. Restando ai risultati, non mandiamo una squadra ai playoff di Eurolega dal 2014 ed in Eurocup, dopo le semifinali di Trento e Reggio negli anni precedenti, sono tutte uscite al primo turno.

Le vere note dolenti, però, arrivano fuori dal campo. La lotta salvezza si deciderà probabilmente in Consiglio Federale, tante squadre di Serie A hanno avuto problemi economici nel corso della stagione, mentre nelle serie inferiori ci sono state le esclusioni di Siena e Reggio Calabria dai rispettivi campionati. La solidità di un movimento è quella economica e deve essere la base per poi avere grandi risultati sul campo. E nel basket italiano non c’è da molto tempo. Solamente dopo una stagione senza punti di penalizzazione, fallimenti o situazioni a rischio potremo dire (e non vediamo sinceramente l'ora) che la nostra pallacanestro sarà davvero tornata in salute. Ma la strada è ancora lunga.