Melli domina Tel Aviv, è la stagione della consacrazione da MVP

“Datemi un giocatore umile, intelligente e disponibile e io ci vado lontano”. Queste sono state le parole di Andrea Trinchieri a Backdoor Podcast quando gli avevamo chiesto qualcosa riguardo a Nicolò Melli all’inizio di questa stagione. Il coach italiano ha voluto nella offseason di due anni fa fortemente il lungo emiliano per farlo diventare il perno del proprio gioco, sfruttandolo sia per le sue capacità di stretch four, ma soprattutto per la sua lettura del gioco e qualità di passatore dal post alto.Lui in questo anno e mezzo ci ha aggiunto una capacità quasi soprannaturale di andare a rimbalzo e quindi essere d’aiuto alla sua squadra in ogni modo possibile. Possiamo dire senza timore di smentita ormai che è nato (o più probabilmente cresciuto) un vero campione.
Negli ultimi giorni Nicolò è stato addirittura chiamato in causa, suo malgrado, nella vicenda che ha coinvolto l’abbandono dell’Olimpia da parte di Alessandro Gentile. Non volendo entrare nei motivi per cui è stato tirato in causa, è davvero ingeneroso paragonare le due situazioni, perché Melli nell’offseason di due anni fa ha fatto una scelta tecnica e molto precisa per il suo futuro. Come testimoniano altri giocatori italiani dalla NBA sino a Grecia e Turchia, l’esperienza all’estero ha giovato sia alla loro qualità di gioco, sia al miglioramento tecnico e umano. Gallinari e Belinelli ormai stazionano in NBA da protagonisti, Bargnani è tornato indietro e sta dando qualche segnale di crescita, ma Datome è diventato il leader di una contender europea e Hackett un tassello importante di una squadra che ne ha vinte due ed è sempre nell’argomento Final Four.
Nic ha sposato appieno il progetto tecnico ed emotivo di Trinchieri e Baiesi che gli hanno proposto ciò che poi hanno mantenuto con i fatti, ovvero farlo diventare il perno della squadra campione di Germania. Ieri sera il Bamberg ha espugnato Tel Aviv contro un Maccabi che dopo l’inizio scalchignante aveva trovato qualche vittoria importante e anche risultati importanti, anche se in calce a questa vittoria c’è un solo nome italiano che ha prodotto questa fantasmagorica linea statistica: 27 punti con 4-8 da 2, 6-8 da tre e 1-1 ai liberi, 14 rimbalzi, 1 stoppata, 1 rubata e 1 persa in 35 minuti di utilizzo con 40 di valutazione.
Ha segnato ogni momento della grande prestazione dei suoi, ha inscenato una career night che lo inserisce di diritto perlomeno nella lotta all’MVP di questo girone d’andata di eurolega: “Abbiamo una classifica che non dice quanto bene stiamo giocando – dice Nicolò - perché abbiamo perso tante partite in volata”. Effettivamente i tedeschi hanno un differenziale negativo di soli quattordici punti con ben otto sconfitte al passivo, ma c’è da pensare che la crescita della squadra di Trinchieri possa portare ben altre soddisfazioni nel girone di ritorno e possa ancor di più far crescere ormai uno dei migliori giocatori d’Europa come Melli.