NBA 2K18, “il quartiere”, la giocabilità e il tiro di Lonzo

I videogiocatori di pallacanestro e sportivi in generale attendono sempre con grande ansia l’uscita di quello che non solo era l’unica simulazione di basket (quest’anno è tornato NBA Live), ma è indubbiamente il gioco di maggior qualità sul basket e secondo gli specializzati non solo quello.
Si tratta di NBA 2K18 che ha in copertina Kyrie Irving in questa stagione e ha dovuto correre ai ripari modificando copertina e promozione a causa della trade che lo ha portato ai Celtics.
Nella nuova versione, giocando in semplici amichevoli tra le squadre, ciò che stupisce è l’incredibile passo in avanti fatto a livello di realismo e giocabilità. Rob Jones, alla presentazione ufficiale del gioco, ha detto che la troupe ha rivoluzionato il motore del gioco lavorando alacremente e rimanendo in dubbio fino all’ultimo sulla riuscita dell’esperimento. I giocatori si muovono con grande realismo, succede raramente che si trapassino come in edizioni precedenti e i loro movimenti sono incredibilmente fedeli alla realtà. Il tiro di Lonzo Ball è riprodotto alla perfezione, così come la stravagante meccanica di Evan Turner, tanto che nella modalità my career quando si compiono degli esercizi di tiro e si vuole creare l’identità del proprio giocatore, viene richiesto con quale tipo di meccanica si vuole tirare tra Klay Thompson, Steph Curry, Ray Allen o tanti altri. E la cosa stupefacente è la fedeltà con cui questi movimenti sono riprodotti.
Il pezzo forte rimane il “run the neighborhood” di cui avevamo parlato proprio dopo la presentazione ufficiale ed è notevole nella condivisione con gli altri utenti del quartiere suscitando anche un po’ di invidia su chi ha raggiunto già 80 o 90 di valore rispetto al misero 60 iniziale.
Allenamenti con la squadra, rapporto con il procuratore, tagli di capelli, tatuaggi e sponsorizzazioni sono solo alcuni dei lati di carriera su cui vi potrete sbizzarrire, giocando in prima persona le partite della vostra squadra del cuore che ovviamente vi offrirà un contratto.
Nella giocabilità è rimasta la notevole intelligenza artificiale che fa reagire attacco e difesa alle varie situazioni e se per un paio di volta in un pick and roll riuscirete a servire il tagliante, state certi che alla terza la difesa si adatterà e dovrete leggerla per non perdere palla. Anche i singoli giocatori rispecchiano le loro qualità con Irving inarrestabile al ferro, Booker in uscita dai blocchi e LeBron quasi in qualsiasi cosa.
Il realismo è totale, le situazioni particolari come la ricorrente stoppata da dietro o i rimbalzi dei piccoli in mezzo a quattro lunghi sono state ridotte e sebbene qualche volta succedano sono un numero residuale.
Ogni tanto qualche bug c’è come mostrato sui social network quando in una partita tra Warriors e Thunder, Durant festeggia con i suoi ex compagni, ma sono tutte piccolezze in un gioco che per qualità, giocabilità e anche innovazione con il concetto del “quartiere” si erge a top pick dei giochi sportivi diventando un must imprescindibile per chi ama il basket.