Cambiare tutto per restare al vertice: Cantù vuole essere dura a morire

Conosciamo meglio le altre 15 squadre di Serie A: la preview dei canturini.
23.08.2018 18:45 di  Ennio Terrasi Borghesan  Twitter:    vedi letture
Evgeny Pashutin
Evgeny Pashutin
© foto di Twitter Cantù

Dopo una stagione sorprendente, ampiamente oltre le aspettative anche di un ambiente non tranquillissimo nei primi mesi stagionali, a casa Cantù è cambiato tutto. Roster cambiato nella sua totale interezza, se si esclude la conferma di Salvatore Parrillo, unico membro rilevante della rotazione brianzola a essere rimasto. Cambio radicale a partire dall’allenatore, dal CV importante: Evgeny Pashutin arriva in Brianza da ex CT della nazionale russa e due volte vincitore dell’Eurocup con Unics Kazan e Lokomotiv Kuban, esperienza che potrebbe tornare molto utile nell’anno in cui Cantù torna in Europa (tramite i preliminari di Champions League).

Sul mercato, la punta di diamante è probabilmente l’ultimo arrivato: Tony Mitchell, già visto in Italia con la maglia di Trento (e già MVP del nostro campionato), giunto in biancoblu soltanto dopo il mancato arrivo di James Webb III.

Gli altri cinque stranieri, perno fondamentale del roster, sono delle novità per il nostro basket: Shaheed Davis e il nigeriano Ike Udanoh andranno a comporre il reparto lunghi, mentre Frank Gaines e Omar Calhoun quello degli esterni. Panchina corta ma verosimilmente solida, con la presenza di Gerry Blakes (che ha ben figurato in Svezia con il Norrkoping) e dell’ex Sassari Tavernari, mentre potrebbe avere più di qualche occasionale minuto anche l’ex Tortona Francesco Quaglia, che parte attualmente come cambio di Udanoh.

In una Serie A molto rinforzata sembra difficile, sulla carta, che questa Cantù possa ripetere il 7° posto della passata stagione. Obiettivo numero uno, in ordine di tempo, deve essere superare il preliminare “agevolato” (il ripescaggio del Lietkabelis al posto dell’Eskisehir ha tolto dal lato dei brianzoli il terzo turno preliminare) di Champions: almeno 14 partite di vetrina europea possono solo essere benefiche per le potenzialità di questo gruppo.