Melli: "Sono un rookie con esperienza. Se sto bene, vado al preolimpico"

Prima dell'NBA Prime Time Game contro Orlando, il lungo italiano dei Pelicans ha parlato con i giornalisti circa il suo inserimento in NBA ed il futuro
13.12.2019 18:10 di  Paolo Terrasi  Twitter:    vedi letture
Melli: "Sono un rookie con esperienza. Se sto bene, vado al preolimpico"

Quest'anno, in occasione degli NBA Prime Time Games, che si disputeranno per 48 volte quest'anno (record), abbiamo visto diverse volte i New Orleans Pelicans di Niccolò Melli, ed avremo la chance di ammirarlo nuovamente domenica sera contro gli Orlando Magic. "Si parla tanto in spogliatoio di giocare in prima serata nazionale o anche internazionale. Io sono contento perché i miei familiari hanno la possibilità di guardarmi senza fare levatacce!” ha dichiarato l'ex Olimpia Milano ai giornalisti, durante una conference call di presentazione della gara. 

L'ex Reggiana ha parlato a lungo della sua ultima squadra in Europa, quel Fenerbahce con cui ha raggiunto i più alti livelli continentali, e del ruolo che la nuova Eurolega ha avuto nella sua formazione. "Sicuramente è molto difficile adeguarsi al gioco in NBA perché il ritmo è diverso, le spaziature sono diverse e devo imparare ancora tanto e abituarmi. Ci sono dei giocatori europei che fanno la differenza perché sono fenomeni. Non credo che il format dell’Eurolega abbia davvero influenzato l’impatto che sono riusciti ad avere da subito in NBA. Credo invece che vengano date molte più opportunità agli europei, sicuramente c’è un cambio di punti di vista e adesso vengono concesse più occasioni a tutti. Seguo tanto il Fener, mi sento quotidianamente con Gigi Datome, ma non me la sento di giudicare il loro momento perché sono fuori dal gruppo. La stagione è ancora lunga, e spero possano raggiungere gli obiettivi che si erano prefissati”. 

Il suo arrivo in NBA, arrivato "tardi" rispetto ai giovani rookie europei, lo pone in una condizione ibrida, di una matricola con esperienza: "Sono un po’ un misto perché vengo chiamato in causa per le attività da rookie e le incombenze a cui un rookie deve sopperire, ma ho giocato tante partite, lo sanno e quindi mi chiedono anche consigli. Non mi sono mai posto il problema o dubbio del “se fossi arrivato” prima perché le prime offerte le ho ricevute un paio di anni fa. Poi io non sono un tipo che si guarda tanto indietro e sono molto contento del percorso che ho fatto perché mi dà una serenità, una tranquillità che magari non avrei avuto se fossi arrivato prima. Ma non posso saperlo, non ho la controprova ma sono molto contento della scelta che ho fatto

Infine, dopo aver parlato di Lebron James ("Il giocatore che mi ha impressionato di più, per come ha giocato contro di noi, quando hanno vinto. Ha gestito la partita in maniera impressionante, mi ha davvero colpito"), una chiosa finale, importante, sulla nazionale, con nessun rimpianto per l'assenza al mondiale cinese, ed una promessa per il futuro: "Non avrebbe cambiato assolutamente niente la mia presenza. I ragazzi hanno fatto un ottimo percorso considerato i gruppi e sinceramente non penso che sarebbe cambiato nulla, non sarei stato il salvatore della patria. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che hanno fatto. Ho dato la disponibilità per il preolimpico, tutto dipenderà soltanto dalla mia condizione fisica: le uniche volte che non sono andato è perché mi sono infortunato o mi sono operato. Quindi la mia disponibilità c’è e dipenderà soltanto dal mio stato fisico