Olimpia, 2 anni da 'The Block': quando Goudelock avvicinò il titolo

Anniversario di una delle giocate iconiche della storia biancorossa: la stoppata del Mini Mamba su Sutton indirizzò la serie del 28° titolo.
13.06.2020 13:04 di Ennio Terrasi Borghesan Twitter:    vedi letture
Fonte: Olimpia Milano
Olimpia, 2 anni da 'The Block': quando Goudelock avvicinò il titolo

Il 28° scudetto l’Olimpia l’ha vinto il 15 giugno 2018, a Trento, giocando una partita che si è rivelata – in controtendenza con il resto della serie – quasi senza storia. Ma la partita chiave è stata la quinta, vinta 91-90, emozionante, rocambolesca e anche spettacolare. Sono passati due anni.

In tutte le quattro partite della serie finale, il fattore campo era stato rispettato. Tra le due squadre esistevano anche dei precedenti in quei due anni. Nel 2016, Trento aveva eliminato l’Olimpia nei quarti di finale di Eurocup; nello stesso anno l’Olimpia aveva battuto Trento 3-0 nei quarti di finale dei playoff sulla strada verso lo scudetto numero 27; ma nel 2017 era stata Trento a chiudere la corsa di Milano battendola 4-1 in semifinale. La finale del 2018 in un certo senso chiudeva un cerchio lungo tre anni.

Sul 2-2, con Trento che aveva vinto le due gare precedenti, la finale era arrivata al momento decisivo. L’Olimpia andò avanti di 11 nel primo quarto e di nuovo all’inizio del secondo periodo in un Mediolanum Forum gremito. Ma Trento, durissima a morire, non solo riuscì a rimontare: alla fine del secondo quarto con una tripla di Dominique Sutton andò avanti 50-48. Sutton chiuse quella stagione con il 25.0% da tre, ma quel giorno ne mise due nel primo tempo e Trento fece 11/26 dall’arco, oltre il 42%. Il secondo tempo non fu tanto differente: Trento andò avanti di sei, l’Olimpia rispose colpo su colpo, trascinata da Andrea Cinciarini (15 punti e quattro assist) e Mindaugas Kuzminskas (19 punti). Un fade-away di Vlado Micov sulla sirena del terzo quarto scavò cinque punti di margine per Milano, 71-66.

A 9:34 dalla fine, arrivò il quarto fallo di Shavon Shields. Coach Buscaglia per proteggerlo gli fece fare un passaggio in panchina. L’Olimpia ne approfittò per schizzare di nuovo a più otto, ma solo per un attimo e con sette minuti da giocare. A cinque minuti dalla fine, Shields – che fino a quel momento aveva segnato 10 punti – rientrò in campo per l’assalto conclusivo. A meno quattro minuti, su un errore dall’angolo di Andrew Goudelock, Curtis Jerrells a rimbalzo – non certo la sua specialità – firmò ancora otto punti di margine per l’Olimpia. Poteva essere la fuga decisiva, invece servì solo a preparare la volata.

Andiamo in diretta con il play-by-play. Shields, tripla frontale da otto metri, ricuce a meno cinque. E’ il primo canestro da tre della sua partita. Jerrells prova a rispondere dall’arco senza riuscirci, sulla transizione Shields prende fallo da Goudelock e mette due liberi. Nel giro di 40 secondi il vantaggio dell’Olimpia è ridotto a tre punti. A 2:40 dopo un errore di Goudelock da tre, Cinciarini “ruba” un rimbalzo d’attacco e poi sul possesso conseguente segna in acrobazia appoggiando al tabellone. Di nuovo più cinque Olimpia. Nemmeno il tempo di gioire che Shields palleggia per la lunghezza del campo, si arresta sull’arco e segna ancora da tre. Micov serve Gudaitis dentro l’area sfruttando il mismatch contro Sutton. Finalmente, Milano riesce a togliere la palla dalle mani di Shields. Beto Gomes prova a imitarlo da tre, ma sbaglia. E dall’altra parte, l’Olimpia gioca ancora per Gudaitis. Il lituano sbaglia il suo unico tiro libero della serata. Ma il secondo riapre cinque punti per Milano con 1:29 da giocare. A 1:19, fa 1 /2 anche Dustin Hogue, ma il rimbalzo sull’errore non viene controllato. La rimessa è di Trento in zona d’attacco. La palla va subito in angolo a Shields, viene raddoppiato, scappa via, non guarda i compagni in attesa di uno spiraglio di luce per scagliare il tiro da tre. Solo rete. A 1:11 è 85-84 Milano. A 52 secondi dalla fine, Gomes spende il fallo su Gudaitis. Questa volta fa 2/2. 87-84 Olimpia. Sulla rimessa, Cinciarini tenta di anticipare Shields, tocca la palla, ma gli viene sanzionato il quinto fallo. Ritorna Jerrells, ma Shields va in lunetta. Il secondo libero è sbagliato, ma anche questa volta il rimbalzo non è controllato. Così è nuova rimessa per Trento. Shields si libera con un taglio ricciolo in angolo, riceve e tira in un singolo movimento. E’ un jumper da due punti che significa parità: 87-87. A 26 secondi, Goudelock attacca dal palleggio proprio Shields, torna indietro una volta, due, alla fine si arresta dalla media e centra il bersaglio: per lui sono 16 punti (5/5 da due). Milano è ancora avanti di due. Buscaglia spende il time-out. La palla va presto nelle mani di Shields, Jerrells gli sta incollato addosso, ma Shields è più alto, esegue una finta, si libera, e carica ancora il jumper da tre. Solo rete: Trento avanti 90-89. Shields in pratica ha segnato 17 degli ultimi 18 punti di Trento, tutti negli ultimi cinque minuti di partita, senza errori dal campo.

Però Milano, dopo il time-out, ha ancora 16 secondi. Goudelock riceve la rimessa da Micov, attacca Sutton, ma non riesce a batterlo. L’avversario lo “accompagna” fuori dall’area in palleggio. Non ci sono spiragli, Goudelock capisce che deve liberarsi della palla. Trova Jerrells, che attacca e batte Shields dal palleggio, arriva al ferro e subisce il fallo da dietro dello stesso Shields. Mancano sei secondi. Shields esce per falli, Jerrells dalla lunetta fa 2/2. L’Olimpia è avanti 91-90. E qui avviene “The Block”, uno dei grandi gesti che hanno lastricato la storia delle vittorie dell’Olimpia.

Jorge Gutierrez, il playmaker messicano di Trento, che ha giocato nella NBA, va in palleggio per tutto il campo. Jerrells lo marca, evitando anche il blocco che piazza Hogue a metà campo. Con il centro di Trento molto lontano, Gudaitis difende di contenimento attendendo la penetrazione di Gutierrez. Ma Kuzminskas, preoccupato del coast-to-coast, occupa una posizione neutra. Quando Gutierrez con un palleggio dietro la schiena cambia direzione dirigendosi verso il centro, Gudaitis va a sbarrargli la strada, ma Kuzminskas fa lo stesso, lo va a raddoppiare ignorando completamente Sutton. Gutierrez non può più arrivare al ferro, ma vede il taglio di Sutton e lo manda a canestro con un passaggio perfetto.

Andrew Goudelock non è mai stato un difensore, ma in gara 6 nel quarto periodo aveva già intercettato un passaggio. In quella situazione si era curato di marcare Gomes, in angolo, eliminando la possibilità di un passaggio di Gutierrez per il portoghese. Ma nel momento del taglio di Sutton, ha la presenza mentale di capire che è necessario un intervento in extremis per salvare la partita. Sutton riceve, si gira e deve solo appoggiare il lay-up più facile della carriera. In quel momento Goudelock ha già fatto il movimento richiesto, gli è addosso e con scelta di tempo perfetta, dieci centimetri più basso dell’avversario, arriva sul pallone eseguendo la stoppata della vita. E’ il 13 giugno 2018. Il 15 giugno, l’Olimpia vincerà lo scudetto numero 28 e Goudelock sarà meritatamente MVP della serie.